Io mi inchino a te pioggia
per la scompostezza dei tuoi gesti
il tuo ignorare la clemenza
e affratellarti al fulmine,
la tua rigorosa indisciplina
il lancio di lame
e le perle roteanti,
per finezza e fluidità
per imperativi e adagi
mi inchino a te
per il bere animale,
le lingue che devotamente zitte
ti leccano salvando
ali pelle squame,
per i colloqui vegetali
e la passione del vento
mi inchino
nella mia irrilevanza.
Chandra Livia Candiani
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