Adesso riposati,
e lasciaci per un poco riposare e sognare.
Hai danzato molto in questi giorni,
e molte cose sono accadute:
sarai stanca?
adesso sì, noi siamo stanchi
ed abbiamo bisogno di dormire sereni,
abbiamo bisogno che tu sia la nostra culla ed il nostro rifugio.
Cara Terra, ti vogliamo bene, buonanotte.
Al termine di una giornata in cui l'Emilia è stata ancora profondamente scossa dal terremoto,
questa è stata la preghiera, che insieme a mia figlia, ad occhi chiusi e in un silenzio quasi assoluto abbiamo recitato martedì sera.
Seppure io sia nata in una terra in cui il terremoto non ci avrebbe toccati, non posso certo restare indifferente ed estranea alla sofferenza che in questi giorni smuove tutte quelle persone a cui si è spezzato qualcosa non solo fuori, ma anche dentro.
Attraverso queste spaccature, con queste ferite aperte, e con tutto il dolore che portano, la terra si assesterà e con essa le ferite troveranno nuovi equilibri, un altro orizzonte si spalancherà.
Un orizzonte che contempli tutta l'imprevedibilità, l'incertezza e la vulnerabilità. Con fiducia.
In silenzio, in momenti come questi, di paura e sconforto, possa essere questo, in qualche modo,
di sostegno e vicinanza.
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