venerdì 8 marzo 2013

Benessere

Scrive un amico:

"Benessere... una parola che può avere molti significati.
Ultimamente spesso parla di immersione in una dimensione nella quale il dolore è negato ed è presente solo il piacere.. sospensione del tempo... coccola e conforto... 
Non sono convinto che questa sia davvero la porta di accesso a un vero "ben-essere"..."

Quando portiamo l'attenzione all'interno, quando facciamo silenzio, quando non assecondiamo il bisogno della mente di ulteriori eccitanti, fronzoli, stimoli e stimolazioni di ogni genere, accade qualcosa di sacro, essenziale e centrale: entriamo in contatto con l'anima, possiamo vedere la bambina o il bambino ferito, possiamo sentire le zone vulnerabili, possiamo ascoltare un pianto che arriva da lontano.
Stando in ciò che emerge, allenandoci a non scappare dalla sofferenza, a risiedere in quello spazio così come è, scopriamo che non è necessaria nessuna fuga, nessun analgesico...Poter accogliere il dolore, l'attrito, non dover negare nessuna sfumatura o parte interiore ci pacifica. 
Benessere corrisponde per me a stare con quello che c'è, al di là del chiacchiericcio mentale, al di là di ogni dicotomia e scissione...con la Pratica ci alleniamo a cadere, a riconoscere dove abbiamo inciampato, a risollevarci, a conoscerci in profondità, a vedere con maggior chiarezza, ed in questo stare, sentirci a casa.

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