"Benessere... una parola che può avere molti significati.
Ultimamente spesso parla di immersione in una dimensione nella quale il
dolore è negato ed è presente solo il piacere.. sospensione del tempo...
coccola e conforto... Non sono convinto che questa sia davvero la porta di accesso a un vero "ben-essere"..."
Quando
portiamo l'attenzione all'interno, quando facciamo silenzio, quando non
assecondiamo il bisogno della mente di ulteriori eccitanti, fronzoli,
stimoli e stimolazioni di ogni genere, accade qualcosa di sacro,
essenziale e centrale: entriamo in contatto
con l'anima, possiamo vedere la bambina o il bambino ferito, possiamo
sentire le zone vulnerabili, possiamo ascoltare un pianto che arriva da
lontano. Stando in ciò che emerge, allenandoci a non scappare dalla
sofferenza, a risiedere in quello spazio così come è, scopriamo che non è
necessaria nessuna fuga, nessun analgesico...Poter accogliere il
dolore, l'attrito, non dover negare nessuna sfumatura o parte interiore
ci pacifica. Benessere corrisponde per me a stare con quello che c'è, al
di là del chiacchiericcio mentale, al di là di ogni dicotomia e
scissione...con la Pratica ci alleniamo a cadere, a riconoscere dove
abbiamo inciampato, a risollevarci, a conoscerci in profondità, a vedere
con maggior chiarezza, ed in questo stare, sentirci a casa.
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