giovedì 13 marzo 2014

Fare pace con noi stessi

“Ma se io dovessi scoprire che il più piccolo di tutti, il più povero di tutti i mendicanti, il più sfacciato degli offensori, il nemico stesso è in me, che sono io stesso ad aver bisogno dell'elemosina della mia bontà, che io stesso sono il nemico da amare, allora che cosa accadrebbe? “ C.G.Jung

La primavera si annuncia, ma a tale tepore e luce esterni non necessariamente corrispondono quelli interiori. C'è chi sempre più ricorre a strumenti vari di rimozione, negazione, scissione ed ottundimento di sé, e c'è anche chi non si lascia andare supinamente a ciò e che dispone di una consapevolezza di sé che rappresenta una buona compagna di viaggio.
Varie sono le forme di disagio e malessere che possiamo vivere con noi stessi e di riflesso con gli altri. Spesso lottiamo contro entità mostruose che ci fanno paura, ci smuovono disprezzo rabbia disgusto e che rivestiamo con le sembianze di quella o quell'altra persona. 
La lotta si fa efferata,
e noi restiamo lì, esangui, senza che nulla sia cambiato. Perché infatti nulla cambia se non volgiamo lo sguardo al nostro mondo interiore: è allora che possiamo cominciare a guardare negli occhi
i nostri mostri interiori, a dialogare con loro e a calmarli comprendendone in profondità la loro presenza. Il discendere in noi stessi permette al nostro sguardo di cogliere le ombre e di portarle alla luce.
Cominciamo a smettere di lottare contro noi stessi, a disprezzare i nostri lati oscuri perché non li conosciamo e non li comprendiamo, smettiamo di puntare il dito sull'altro ritenendolo causa mostruosa condannabile di ciò che siamo o che riteniamo di essere, impariamo così a prenderci cura dei nostri aspetti più oscuri e "sbilenchi", con quell'accettazione e tenerezza che sono imprescindibili per trovare il proprio sentiero di pace. Il saper fare questo, il predisporci a questo, è pratica di vita e di sé, è pratica di amore: tenere in sé gli opposti.
Ci muoviamo in questo modo verso il riconoscimento dell'unità, lasciando andare il condizionamento a procedere per pezzetti ed estraneità a noi stessi e al mondo.
Vengano meno le resistenze ad un autentico processo interiore di svelamento, si rivelino le strade ad un'apertura e ad una maggior chiarezza di visione.

Immagine di  Masao Yamamoto

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