1.
Cammino per la strada.
C’è un buco profondo nel marciapiede.
Ci cado dentro.
Sono perduta, sono disperata.
Non è colpa mia.
Ci vorrà un’eternità per uscire.
2.
Cammino per la stessa strada.
C’è un buco nel marciapiede.
Fingo di non vederlo e ci cado dentro di nuovo.
Non posso credere di essere allo stesso posto.
Ma non è colpa mia.
Ci vorrà molto tempo per uscire.
3.
Cammino per la stessa strada.
C’è un buco nel marciapiede.
Lo vedo.
Ci cado dentro, è un’abitudine.
I miei occhi sono aperti, so dove sono.
È mia la responsabilità.
Ne esco immediatamente.
4.
Cammino per la stessa strada.
C’è un buco nel marciapiede.
Ci giro attorno.
5.
Cambio strada.
Autobiografia in cinque brevi capitoli
di Portia Nelson
Questa poesia è uno spunto di riflessione sul nostro cammino, una possibilità per portare l'attenzione al mondo interiore, sul limite ed a tutto ciò a cui ci apre se ci fermiamo a vedere e ad ascoltare.
E' metafora di ciò che avviene nella "stanza d'analisi" e che poi continua a muoversi dentro, nell'Anima, nella vita di ogni giorno.
Inciampo nel limite, ci precipito dentro, mi dispero, scalcio, punto il dito all'esterno.
Mi accovaccio.
Cerco di ignorare la voragine che mi tira dentro, e che mi invita ad indagare.
Vedo tutti i passi che mi portano a ricaderci dentro; trovo i nessi, scorgo i bisogni, le ferite, i condizionamenti ed i vecchi schemi di un'identità sfilacciata.
Con gli occhi ed i palmi aperti sto.
Con questa
consapevolezza sto.
Scende il silenzio dentro, posso andare oltre.
E' grazie a quella paura, a quel limite, è in fondo a quella sofferenza, che tanto si fa chiaro e sorge un'infinita tenerezza.
M'inchino a quel buco nero, a ciò che mi ha saputo dire di me.
Come "archeologa dell'Anima" accompagno le persone in un percorso di esplorazione degli strati di elementi del passato sedimentati nel corpo e nell'inconscio, ed insieme li portiamo alla luce, ricollegando così la coscienza alle sue radici profonde.
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